L’incertezza, la difformità sul territorio e la sproporzione dei regimi amministrativi cui sono soggette le attività private rappresenta un fattore di complicazione e un ostacolo al “fare impresa”.
Il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222, recante “Individuazione dei procedimenti oggetto di autorizzazione, SCIA, silenzio assenso e comunicazione e di definizione di regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti, ai sensi dell’art. 5 della legge 7 agosto 2015, n.124”, ha provveduto a definire – sulla base di un lavoro condiviso tra Governo, Regioni ed En...leggi tutto
L’incertezza, la difformità sul territorio e la sproporzione dei regimi amministrativi cui sono soggette le attività private rappresenta un fattore di complicazione e un ostacolo al “fare impresa”.
Il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222, recante “Individuazione dei procedimenti oggetto di autorizzazione, SCIA, silenzio assenso e comunicazione e di definizione di regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti, ai sensi dell’art. 5 della legge 7 agosto 2015, n.124”, ha provveduto a definire – sulla base di un lavoro condiviso tra Governo, Regioni ed Enti locali – un primo catalogo delle procedure con regimi standardizzati a livello nazionale, che ha anche rappresentato il presupposto per la definizione di una modulistica unificata e omogenea sul territorio nazionale (adottata dal 98% dei Comuni) in tre ambiti: attività commerciali e assimilabili, edilizia e ambiente.
Ai fini di proseguire l’opera di semplificazione e standardizzazione dei regimi amministrativi, nonché di estendere ulteriormente l’ambito delle attività liberamente esercitabili, il DL Semplificazioni, con l’art. 15, ha disposto la ricognizione delle procedure al fine di:
- tipizzare e individuare le attività soggette ad autorizzazione («giustificate da motivi imperativi di interesse generale») e le attività soggette a SCIA o a mero obbligo di comunicazione;
- eliminare le autorizzazioni non indispensabili, ovvero semplificare i relativi procedimenti;
- stabilire discipline e tempi uniformi per tipologie omogenee di procedimenti;
- stabilire i procedimenti per i quali è possibile adottare un’autorizzazione generale;
- individuare i livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalla normativa europea.
Il catalogo sarà realizzato sulla base di un percorso condiviso tra i diversi livelli di governo, con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali e degli ordini e associazioni professionali.
La finalità è quella di uniformare, semplificare e liberalizzare attività, sia nei settori già oggetto di ricognizione, sia in alcuni, rilevanti, settori produttivi finora esclusi (come, ad esempio, il lavoro, la salute e l’igiene degli alimenti, le energie rinnovabili, le comunicazioni, il turismo), in attuazione del principio costituzionale di libertà di iniziativa economica e dei principi europei di liberalizzazione. Il catalogo rappresenterà un presupposto essenziale per le attività di reingegnerizzazione e digitalizzazione delle procedure volte a una loro effettiva semplificazione (cfr. le Azioni Standardizzazione della modulistica e form digitali; Digitalizzazione procedure edilizie; Repository dei documenti per agevolare lo scambio della documentazione tra le amministrazioni).
A valle della realizzazione dell’intervento, saranno realizzati aggiornamenti semestrali del catalogo.