Il Green New Deal rappresenta un fondamentale driver di sviluppo e trasformazione industriale nella politica europea e nazionale dei prossimi anni e il Piano di rilancio dovrà interpretarlo e declinarlo nel nostro Paese come una grande opportunità per rilanciare una crescita stabile, sostenibile e duratura. La transizione verso un modello economico sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico e sociale, rappresenta uno dei punti cardine della politica ambientale europea e nazionale e una formidabile opportunità per tutto il Sistema Paese.
La transizione, tuttavia, dipende in larga parte dalla semplificazione amministrativa.
Centrare l’obiettivo della semplificazione, significa, di fatto, porre le fondamenta stesse della transizione, dotando le importanti riforme che verranno messe a punto anche grazie al Recovery Fund, del necessario e imprescindibile “braccio operativo” rappresentato proprio dalla semplificazione.
Semplificare non significa abbassare in alcun modo i livelli di tutela dell’ambiente; al contrario, produce l’effetto virtuoso di accelerare gli investimenti e le opere funzionali allo sviluppo sostenibile, in un quadro certo e trasparente di regole all’interno del quale operatori e pubblica amministrazione sono in grado di svolgere le loro funzioni sociali efficacemente.
Accanto ai tradizionali interventi di semplificazione e coordinamento dei tempi, da estendere via via a quei procedimenti che presentano criticità anche alla luce delle progressive stratificazioni normative, una grande opportunità di sviluppo è rappresentata dal tema dell’economia circolare, che impone di ripensare all’ambiente non solo come opportunità di profitto ma come ambito di sperimentazione per la messa a punto di nuovi modelli di sostenibilità. Attengono a questi aspetti, tra gli altri, i temi delle fonti rinnovabili e del riutilizzo dei rifiuti e degli imballaggi.
Gli obiettivi dell’Agenda si collocano nell’ambito del Piano di rilancio e delle strategie di sviluppo del Paese già definite o in via di definizione, tra cui:
- il Piano nazionale per l’energia e il clima (PNIEC);
- il Programma nazionale della ricerca 2021-2027 (PNR);
- la Strategia nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS)
- la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (SNACC)
- il Piano Transizione 4.0;
- i nuovi obiettivi europei al 2025, 2030 e 2035 in materia di economia circolare.
Il DL Semplificazioni ha introdotto rilevanti interventi in materia di:
- assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di rilascio del provvedimento unico ambientale;
- creazione di una disciplina specifica per la valutazione ambientale dei progetti di competenza statale necessari per l’attuazione del Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima (PNIEC);
- accelerazione e semplificazione delle autorizzazioni ambientali e paesaggistiche relative agli interventi sulle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie e idriche esistenti che ricadono nel campo di applicazione della VIA;
- accelerazione degli interventi per lo sviluppo di energie rinnovabili e mobilità: semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti amministrativi per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili e introduzione di meccanismi acceleratori per il potenziamento o la ricostruzione di impianti obsoleti
- semplificazioni procedimentali in ambito energetico anche nel campo delle infrastrutture di rete facenti parte della rete nazionale di trasmissione dell’energia elettrica e della rete nazionale di trasporto del gas naturale.
Verranno realizzate attività di sostegno promozione e monitoraggio delle misure già adottate.
Nello stesso tempo, oltre alle azioni di supporto alla gestione dei procedimenti complessi come evidenziato in particolare dagli stakeholders, è necessario proseguire nell’opera di semplificazione attraverso la definizione di interventi organizzativi e tecnologici con particolare riferimento ai seguenti ambiti:
- accelerazione dei tempi della VIA regionale;
- procedure in materia di VAS e di VINCA;
- attività di bonifica e reindustrializzazione dei siti contaminati;
- rilascio e rinnovo AUA;
- autorizzazione per gli impianti di fonti rinnovabili;
- reti di distribuzione elettriche;
- economia circolare;
- sistemi di gestione ambientale;
- procedure in materia di rifiuti.
Entro il 31 gennaio 2021 verranno pianificate nel dettaglio le specifiche attività relative agli ambiti indicati.
Particolare rilievo assume, inoltre, ai fini della accelerazione delle procedure, la qualità dei progetti presentati nell’ambito dei procedimenti ambientali. A questi fini verranno studiati e messi a punto modelli organizzativi/modulistica/check-list/accordi tesi a migliorare la qualità progettuale.
Si prevede, infine, di valutare l’introduzione dell’interpello ambientale.